Un dolce tipico barbaricino nella sua ricetta originale
Impastare la semola, l'acqua, lo strutto e il sale fino a ottenere un composto liscio e omogeneo e far riposare per 1 ora.
In una pentola sciogliere il pecorino fresco tagliato a cubetti con l'acqua, la semola e la scorza dei limoni grattugiata.
Una volta ottenuto un composto omogeneo e filante, rovesciarlo su un piano stendendolo allo spessore di 2 millimetri e lasciarlo raffreddare
Quindi ricavare dei cerchi di formaggio con un coppapasta o altro attrezzo.
Riprendere l'impasto di semola, suddividerlo in palline e formare un numero di dischi più grandi di quelli di formaggio e in numero doppio, dello spessore di circa 1 millimetro.
Comporre le sebade mettendo un disco di formaggio sopra un disco di impasto e quindi coprendo con un altro disco di impasto.
Chiudere i bordi per tutta la circonferenza e quindi rifinire con la rotella dentata.
In una padella bassa scaldare l'olio extravergine di oliva fino a 170 gradi. L'olio deve sufficiente per quasi coprire le sebade senza sovrastarle.
Mettere una sebada alla volta girandola una sola volta quando inizia a gonfiarsi e togliendola dall'olio quando è dorata da entrambe le parti. Utilizzare attrezzi di legno per evitare di bucare la sebada.
Scolare sulla carta assorbente e subito impiattare un un cucchiaio abbondante di miele.
Attendere che il miele si sia sciolto e servire.
Poiché fuori dai territori originari il pecorino fresco acido è introvabile, è possibile sostituirlo con pecorino sardo o toscano il più fresco possibile: va tagliato a cubetti e lasciato all'aria a temperatura ambiente per almeno una notte.
Per quanto riguarda i mieli, quello di asfodelo è dolce e piacevolmente acido e fa il paio col limone; quello di corbezzolo invece è amaro e fa il paio col formaggio. A voi la scelta. Da evitare il millefiori e quello di castagno. Un'altra alternativa valida è il miele di arancio.